sabato 22 maggio 2010

La barca a vela come terapia per i disabili

La barca è sicuramente una straordinaria terapia per i disabili
sia motori che psichici. Il fatto di salire su una barca dà loro grandi responsabilità, assumendo un ruolo importante nella gestione della barca e tali stimoli sono positivi soprattutto i quei ragazzi che hanno problemi di integrazione.

Con questi obiettivi è nata la "Velaterapia", reinserimento sociale e scuola di convivenza con i compagni di viaggio, condivisione totale di emozioni e sensazioni che solo il mare può regalare.

La barca a vela diventa un microcosmo con regole e compiti da seguire. Tale situazione consente di accettare le regole e contemporaneamente di dimostrare il proprio valore.

La barca è un piccolo mondo dove poter crescere in tutte le normali esigenze quotidiane ma anche in quelle che normalmente non s'incontrano sulla terra ferma.
Questa esperienza, a contatto con la natura, porta i ragazzi ad una maturazione psicologica e sociale dandogli la possibilità concreta di avere un ruolo attivo nella società.

sabato 15 maggio 2010

16enne australiana completa il giro del mondo in barca a vela

In migliaia hanno accolto a Sidney Jessica Watson, la 16enne australiana che ha completato il giro del mondo in barca a vela in solitaria.
Lo riferisce il Sidney Morning Herald. 'Sono completamente sopraffatta. Non so cosa pensare', ha detto la ragazza all'arrivo in porto dopo 210 giorni di navigazione, prima di abbracciare i genitori che non vedevano da 7 mesi.
La ragazza e' approdata nella baia davanti all'Opera House, da dove era partita il 18 ottobre scorso, percorrendo 42.600 km.

fonte: ANSA

lunedì 3 maggio 2010

La Nautica è una passione sempre più dilagante

L'Italia si sa è un paese di santi di poeti e di navigatori. Sarà la particolare collocazione geografica del nostro paese, sarà che il mare ha sempre rappresentato una risorsa, ma la passione per la nautica e la vela sono molto diffuse in Italia e il numero degli appassionati cresce di anno in anno.

A contribuire al dilagare della passione per le barche è stata anche la notevole "apertura" del mercato e la capacità dimostrata dagli operatori del settore di sdoganare l'idea che possedere una barca sia un privilegio di pochi.

Una vera rivoluzione che si è potuta realizzare non solo grazie alla Rete, ormai il canale privileggiate per qualsiasi tipi di attività,dove proliferano siti dedicati al settore, ma anche alla diversificazione dell'offerta. Si perchè se un tempo dire barca significava parlare solo di lussuosi yacht, oggi il grande sviluppo del settore della vendita barche usate ha consentito anche ai meno abbienti di realizzare il proprio sogno e di acquistare una barca.

Una vera e propria "democratizzazione" del mercato delle imbarcazioni che, allargando l'offerta, ha certamente contribuito al dilagare della passione per le barche. Un passione che in molti coltivano con serietà ed attenzione, visto che acquisatre una barca, e soprattutto guidarla, non è da tutti.

Per questo in molti decidono di prendere la patente nautica, un passo obbligatorio nel momento in cui si acquista una barca o un gommone con un motore superiore ai 40 cavalli e con una cilindrata inferiore ai 750cc per la carburazione a due tempi, a 1000 per la carburazione a 4 tempi fuoribordo, 1.300 se a carburazione 4 tempi entrobordo, 2000 se si tratta di un motore diesel.

Anche per conseguire la patente nautica è possibile utilizzare la Rete, visto che sul Web è possibile trovare tanti corsi altamente profesionali che aiutano, investendo davvero poco, a prepararsi per al superamento dell'esame senza il bisogno di uscire di casa, ma stando commodamente seduti davanti al proprio pc.

fonte: www.area-press.eu